Una storia infinita quella tra Arcelor Mittal ed il governo italiano. Il caso è quello dell’ex-Ilva, l’acciaieria di Taranto che è anche lo stabilimento più grande d’Europa. Da sempre vero e proprio fiore all’occhiello dell’industria italiana, da qualche decennio invece si è rivelata causa di morte per molte persone che vivono nei dintorni.
L’aumento dei tumori nella zona di Taranto è da imputare all’Ilva, che rilascia nell’atmosfera sostanze altamente inquinanti e tossiche per l’uomo. Era stato avviato anche un progetto di bonifica dell’area e soprattutto dei tragici altiforni dello stabilimento, ma poi nulla di fatto.
Ma fermare una produzione da oltre 5 tonnellate l’anno avrebbe un impatto devastante anche sull’economia italiana.
L’investimento mancato di Arcelor Mittal
SI cercano quindi soluzioni per andare avanti nel migliore dei modi, rispettando l’uomo, l’ambiente e il lavoro. L’entrata di Arcelor Mittal sembrava dover segnare una svolta significativa per la fabbrica, ma le continue incomprensioni tra il colosso franco-indiano ed il governo italiano ha portata a far scappare Arcelor Mittal.
L’azienda chiedeva l’immunità in caso di disastro ambientale e l’approvazione del piano tagli/esuberi da parte del governo italiano. Arcelor Mittal era disposta ad investire 6 miliardi di euro, il più grande investimento fatto in Italia negli ultimi 30 anni.
Eppure il governo italiano non è stato d’accordo e il colosso dell’acciaio ha quindi preferito destinare i 6 miliardi di investimento in India, verso uno stabilimento più piccolo ma molto più produttivo. Si stima addirittura una produzione di 10 tonnellate l’anno (il doppio dell’Ilva), spendendo inoltre meno della metà per la manodopera.
L’uscita di Arcelor Mittal
L’Italia avrebbe potuto anche gestire meglio la situazione, ma i continui cambi di governo non hanno prodotto poi i risultati sperati. A quanto pare il governo italiano ha tirato troppo la corda ed ha costretto Arcelor Mittal a scappare via. Il colosso era pronto a restituire lo stabilimento al governo non appena sarebbe finita la concessione, con il conseguente spegnimento degli altiforni.
A questo punto il governo italiano si è dichiarato contro la scelta di Arcelor Mittal ed ha imposto di non spegnere gli altiforni. E qui che il governo si contraddice, prima minacciava lo spegnimento poi si rivolta invece se lo spegnimento sta per accadere veramente. Qual è la verità ?
Conclusioni
Ora ecco l’ultima notizia sul caso Ilva: Arcelor Mittal è disposta a pagare 1 miliardo di euro pur di uscire da questa situazione. L’idea è quella di lasciare Taranto entro Aprile 2020. La risposta del governo ? Non va bene 1 miliardo di euro, aggiungete altri 850 milioni di euro. Di cui 350 milioni di euro per mancata manutenzione e 500 milioni di euro per la risoluzione anticipata del contratto.
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