Sull’onda del Petro venezuelano, altri stati stanno pensando di lanciare la propria criptovaluta.
E’ stato il ministro iraniano dell’IT (Information technology) a twittare dopo il lancio del Petro il 21 Febbraio che la Banca postale iraniana starebbe sviluppando una criptovaluta.
Il giorno successivo è arrivata un’intervista all’ex ministro dell’industria turco e al vicepresidente del partito del Movimento Nazionalista nella quale parlano di una futura criptovaluta di stato turca che si chiamerà Turkcoin.
Il governo della Turchia aveva in precedenza assunto una posizione dura su Bitcoin (BTC) e sulle criptovalute, i legislatori della Direzione degli affari religiosi (Diyanet) nel novembre del 2017 affermavano che la crittografia era ” non compatibile ” con l’Islam a causa della sua natura speculativa e della mancanza di controllo del governo.
Il Petro venezuelano intanto sembra essersi posto un obiettivo troppo alto, per salvare il Venezuela dovrebbe avere un market cap superiore a quello di tutte le cripto messe insieme.
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