Quando si apre un conto corrente la prima cosa da fare è controllare con cura tutte le informazioni riportate sui fogli informativi. In questo modo, infatti, si evitano spiacevoli problemi nel momento in cui si deve disdire il contratto e chiudere il conto.
In realtà, già nel 2006, il Decreto Bersani ha sancito che le spese per l’estinzione dei conti correnti bancari siano a carico della banca e non più del correntista come avveniva in precedenza. Ovviamente, molte banche cercano però di aggirare la legge e di caricare al cliente una serie di costi per la chiusura del conto. Meglio, quindi, non trovarsi impreparati per evitare problemi e conoscere le varie tipologie di spese.
Solitamente, un conto corrente ha una spesa fissa (detta di tenuta conto) che viene calcolata in base alle modalità stabilite da ogni banca e per ogni tipologia di conto ed addebitate automaticamente ogni 90 giorni. Oltre queste spese, i clienti intestatari di conto corrente pagano anche alcune spese, sempre secondo le condizioni contrattuali, per l’esecuzione di alcune operazioni.
Si tratta delle spese di gestione che vengono addebitate per il pagamento di bonifici, per alcuni servizi, per il servizio bancomat, ecc…, e spesso rientrano nel consuntivo che viene comunicato al cliente ogni trimestre. In questo caso, quindi, è possibile che la banca richieda il pagamento di tali spese al cliente che desidera chiudere il conto. E’ bene sottolineare, però, che non si tratta di spese di chiusura.
Infatti, per legge nessuna banca può addebitare ad un cliente spese classificate in costi di chiusurao far pagare un corrispettivo anche nel caso in cui si richieda l’estinzione del conto ed il trasferimento presso un altro istituto di credito.
Le uniche spese che possono essere addebitate ai clienti sono quelle relative ai bolli di legge ed eventuali spese di liquidazione degli interessi passivi, solo nel caso in cui il conto è scoperto, ovvero senza liquidità.
Chi desidera chiudere il proprio conto corrente senza imbattersi in problemi, può inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno alla propria banca. In caso di conto cointestato occorrono, ovviamente, le firme di tutti gli intestatari.
Vanno riconsegnate anche eventuali bancomat e carte di credito opportunamente tagliate in due ed i libretti degli assegni. Basta dichiarare la propria volontà di chiudere il conto, segnalando tutti i dati, come numero ed iban ed inviare la comunicazione alla banca. Si può anche indicare il nuovo numero di conto corrente, insieme alle coordinate, per avere l’automatico trasferimento dei fondi, ed eventuali interessi direttamente sul nuovo conto.
Per evitare di ritrovarsi senza conto corrente, però, meglio richiedere l’apertura di un nuovo conto in un altro istituto prima di inviare la richiesta.
giancarlo bertapelle dice
VOGLIO CHIUDERE QUALSIASI FORMA DI BIT COIN