Alla fine di ogni anno anche il nostro conto corrente deve rispondere al pagamento delle tasse, rappresentando anche questo parte del nostro reddito. È, infatti, previsto il pagamento di un’imposta di bollo sul nostro patrimonio in banca, in pratica sui risparmi degli italiani, a cui non si può sfuggire, essendo questo denaro ben visibile e controllabile dalle autorità. Purtroppo la condizione italiana rende necessario il tassare il più possibile ogni cosa, anche se questo va a discapito delle famiglie più virtuose che con grande sacrificio sono riuscite a mettere da parte un po’ di denaro. Vediamo, quindi, come calcolare le tasse del conto corrente.
Imposta di bollo sui depositi
L’imposta di bollo stabilita dal governo è di circa 34 euro su ogni deposito, di qualsiasi entità. Questa tassa è applicata sui conti correnti postali, bancari ed anche sui conti deposito, in pratica su ogni forma di risparmio presente nel panorama finanziario italiano, come se fosse una piccola tassa patrimoniale.
Sono esenti dalla tassa quei conti che hanno una giacenza inferiore ai 5000 euro e i conti dei correntisti che hanno un reddito Isee inferiore ai 7500 euro annui. In questa maniera si cerca di tutelare, almeno un po’, i piccoli risparmiatori, che hanno un reddito molto basso (inferiore agli 8000 euro all’anno), con un beneficio fiscale che invece altri non hanno.
Come calcolare i conti correnti migliori
Se troviamo però un conto corrente che abbia poche spese di gestione ed offra rendimenti buoni, potremo contenere le tasse statali ed avere quindi un credito invece di un debito a fine anno. Per farlo occorre connettersi ai vari siti degli istituti di credito e sondare le loro offerte sui conti correnti, valutando gli oneri di gestione e il tasso di interesse che viene applicato sul deposito.
Grazie a questa operazione avremo modo di valutare e comparare i diversi conti correnti presenti nel mercato finanziario, valutando banche, poste e banche online.
Questa scelta, che ci impiegherà per qualche ora, ci darà la possibilità di avere le idee chiare su dove aprire il nostro conto e far fruttare nella maniera migliore i nostri risparmi.
Valutare sempre anche l’affidabilità dell’istituto
Il rendimento e i costi di gestione del conto corrente devono sempre essere valutati assieme all’affidabilità dell’istituto di credito. Oggigiorno è, infatti, facile vedere risparmi polverizzati a causa della scellerata gestione del denaro dei risparmiatori perpetuata da banchieri inetti.
Nella scelta del nostro conto corrente non basiamoci, quindi, soltanto sulle basse spese di gestione o sugli interessi elevati sui depositi, ma informiamoci anche sulla solidità dell’istituto bancario a cui affidiamo i nostri risparmi e sulle capacità degli investitori e dirigenti di saper gestire al massimo i soldi che gli vengono affidati dai correntisti.
In questa maniera potremo dormire sogni tranquilli sicuri che il nostro denaro non diminuirà ma continuerà ad aumentare.
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