Aprire un conto corrente spesso è un’operazione gratuita che tuttavia ha dei costi di mantenimento non indifferenti. Per questo motivo, prima di scegliere la banca cui affidare i propri risparmi, è molto importante documentarsi attentamente e confrontare le varie proposte prima di decidere qual è quella che fa al caso vostro.
Un conto corrente bancario, oppure un conto deposito, ci permettono di conservare al meglio i nostri risparmi: ancor meglio se si tratta di banche online o che comunque si stanno progressivamente aprendo alla rete; questo perché tali banche ci permettono di monitorare il nostro conto online e di effettuare tutta una serie di operazioni – dal bonifico all’acquisto di merce varia, fino alla semplice ricarica telefonica – nella massima sicurezza e trasparenza, soprattutto evitando lunghissime file in banca e perdite di tempo notevoli tra moduli e burocrazia. Anche i costi fissi vengono abbattuti, con gran sollievo delle nostre tasche.
L’avvento della tecnologia e di internet ha permesso di velocizzare l’apparato burocratico al punto che oggi quasi tutte le banche offrono la possibilità di aprire e gestire un conto online, da attivare con un costo minimo di pochi euro. Non solo: la maggior parte di loro permette ad alcune categorie particolari (ad esempio i giovani) di aprire conti che prevedono le spese gratis per i primi mesi oppure agevolazioni di diverso tipo; l’offerta è varie e differenziata, ancora più mutevole dal 2013 della crisi finanziaria, tuttavia documentandovi attentamente troverete il conto che fa per voi: qui sul sito ci sono numerosi link su cui cliccare per conoscere le principali offerte delle banche per l’apertura di conti corrente o conti deposito.
Ci sono una serie di voci il cui costo va attentamente valutato al momento dell’apertura del conto. La somma di queste voci, infatti, costituirà l’ammontare del costo annuale del vostro conto corrente, che potrà essere fisso oppure variare molto a seconda del numero di operazioni che andrete a effettuare. La prima voce di spesa da considerare sono i costi di attivazione, i quali comprendono anche il costo della carta bancomat e le imposte di bollo; seguono i costi fissi annuali, ossia il canone periodico, la quota che si paga ogni mese per il mantenimento del conto. Importantissimi sono poi i costi variabili che spesso fanno la differenza: anche se in genere è molto ridotto (un euro), il costo delle singole commissioni è in grado di pesare anche gravemente sul bilancio finale.
Ci sono poi i costi di operazioni accessorie come l’invio di comunicazioni importanti da parte della banca o il costo dell’estinzione definitiva del rapporto tra banca e cliente. Consultate attentamente i link qui affianco per fare chiarezza su condizioni e offerte spesso non troppo chiare. Va ricordato inoltre che i costi delle banche italiane sono superiori a quelle delle banche estere: secondo un’indagine effettuata nel 2011, infatti, il costo medio annuale di un conto corrente si attesta intorno ai 110 euro, un dato in sensibile diminuzione rispetto agli anni precedenti, forse in risposta a una crisi che ha incrinato il rapporto di fiducia esistente tra banche e clienti. Poiché le spese fisse sono quelle generalmente più esose, occorrerà considerare attentamente quelle variabili, così da bilanciare al meglio la spesa.
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