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Spese conto corrente

21 Gennaio 2019 Lascia un commento

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Le spese di conto corrente non sono altro che i costi relativi all’apertura, gestione e chiusura di un conto. E’ importante conoscere tutte queste voci di spesa in modo da potere scegliere consapevolmente comparando le varie tipologie di conto corrente presenti sul mercato.

Ogni conto corrente ha costi fissi che concernono l’apertura e il sostentamento dello stesso, nonchè costi variabili che dipendono, cioè, dal numero di operazioni che vengono effettuate.Tutte queste spese sono diverse a seconda delle proposte dei vari Istituti bancari che cambiano non solo da banca a banca, ma anche relativamente alle varie peculiarità di clientela (es. azienda, privato, libero professionista, studente, ecc…).

Vediamo quali sono:

  • Il canone è una spesa di conto corrente che ha un costo fisso (con pagamento mensile o annuale) che include una serie di operazioni che possono essere dunque svolte in numero illimitato allo stesso prezzo. Alcuni conti correnti hanno canoni molto bassi dal momento che offrono un numero esiguo di operazioni comprese e taluni sono addirittura gratuiti;
  • L’imposta di bollo è un altro costo fisso ed è una tassa che il cliente deve pagare per il solo fatto di possedere un conto corrente: solitamente viene scalata ogni tre mesi. Attualmente, però, chi non supera un saldo medio annuale di cinquemila euro non è tenuto a questa spesa ed è comunque possibile trovare Istituti di credito che, nonostante questa imposta sia prevista per legge, diano la possibilità di aprire conti correnti che non la prevedano;
  • La carta bancomat è un servizio che la banca può concedere a pagamento: in molti casi, però, è fornito gratuitamente quindi conviene una previa informazione per assicurarselo a spesa zero;
  • Le commissioni rientrano nelle spese variabili e sono i costi delle operazioni che il cliente può svolgere tramite il proprio conto corrente: bonifici, prelievi con carte o bancomat, assegni, domiciliazione delle utenze ecc…;
  • L’estratto conto è un servizio che può avere forma digitale o cartacea. La prima è sempre fruibile gratuitamente online tramite l’home banking, la seconda ha un costo variabile che varia da banca a banca, con la quale si prendono accordi per un recapito mensile, trimestrale o addirittura annuale. Allo stesso modo tutte le comunicazioni cartacee fra istituto bancario e cliente sono una spesa variabile ricaricata su quest’ultimo;
  • La spesa per la chiusura del conto corrente attualmente è proibita dalla legge, ma può comunque avere un costo che la banca addebita al cliente;
  • Gli oneri in caso di massimo scoperto sono gli interessi che la banca applica qualora avvenga che il conto corrente sia in rosso. L’istituto bancario contesta al cliente l’insolvenza nella copertura di pagamenti, rimborsare eventuali assegni contestati, rispettare i Rid bancari e si avvale sullo stesso prelevando, il trimestre successivo, la liquidità prestata con un interesse che è differente a seconda delle banche, ma è solitamente piuttosto elevato.
Leggi anche:  Tasse conto corrente: lo schema definitivo

La scelta del proprio conto corrente, dunque, è da ponderarsi con molta attenzione: le spese ricorrentivariano da banca a banca e all’interno degli Istituti bancari stessi vengono promosse tipologie di conto che vanno incontro alle più variegate esigenze. E’ consigliabile, infine, per chi sappia districarsi attraverso internet, confrontare anche offerte, vantaggi e risparmi proposti dalle banche online. Per farlo, basta accedere ai link presenti su questo sito.

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